Spiriti guida e bagni nei cenotes, come il Messico sa cambiare le tue certezze
Il Messico. Uno dei miei primi grandi viaggi, anche se non con la consapevolezza che ho ora.
Non vedo l’ora di tornarci per far conoscere quei luoghi alla persona che sono oggi, riassaggiare quei sapori, riempirmi gli occhi di tanta storia e bellezza, rifare tutto e molto di più. Sono passati diversi anni, ma è tutto ancora così vivido nella memoria. Considerando che ho difficoltà a ricordare cosa ho fatto ieri a lavoro è quantomeno straordinario!
Arriviamo di notte a Playa Maroma, tra viaggio e fuso orario si va a dormire esausti e senza aver visto nulla a causa del buio. La mattina mi sveglio, è l’alba. Mi alzo senza svegliare nessuno, prendo la macchina fotografica e vado fuori. Raggiungo la spiaggia e ci siamo solo io e un messicano che raccoglie le alghe. La luce è stupenda, l’aria è calda e la sabbia come borotalco. Non sono più sola. C’è un cane con me. Una femmina del colore della sabbia, mi si avvicina e si siede vicino a me. Io cammino lei mi segue con discrezione. Mi accompagna da vicino ma senza mai farsi toccare. Io mi fermo, lei si siede, guarda me e guarda il mare. Un di quei momenti perfetti, che possono essere durati un ora o pochi minuti, chi lo sa. Ma il tempo passa e mi rendo conto che anche gli altri si saranno svegliati quindi torno in direzione delle stanze e lei rimane li a guardarmi andare via. Penso che la rivedrò, che andrò a fare colazione e tornerò in spiaggia con qualcosa di succulento dal buffet per ringraziarla della compagnia.
Non l’ho più vista, né all’alba né durante il giorno. Meno male che l’ho fotografata o dubiterei che sia successo veramente! (Purtroppo le foto sono scomparse.. ho solo un cd non più leggibile e niente altro.. mentre tutte le foto fatte prima e dopo quel viaggio sono al loro posto. Forse non voleva che rendessi pubblica la sua immagine? Ma io non mollo e continuo a cercare nei miei archivi!!)
Torno a casa e passano i mesi, dimentico quest’alba in compagnia. Più di un anno dopo un’amica va in viaggio nello stesso posto, stesso hotel, stessa spiaggia. Anche lei il primo giorno si sveglia all’alba e va a vedere la spiaggia. Anche lei incontra il cane. Stesso comportamento, la segue con discrezione ma le rimane vicina, quasi a proteggerla. E dopo quell’incontro sparisce.
Non voglio addentrarmi a parlare di sciamanesimo e spiriti guida ma qui c’è da ricamarci su un bel po!!
Ci sono mille spiegazioni logiche, ma voglio aggrapparmi alla magia.. in fondo vivo nell’universo in qui tutte le pecore dentro alle scatole sono ancora vive!!! (leggi qui se non capisci il riferimento)
Un altro luogo che mi ha colpito molto è cenote di Ik Kil. Si tratta di uno dei più famosi del Messico, vista anche la vicinanza a Chichén Itzá e le strutture che permettono di renderlo visitabile e balneabile tutto il giorno. Quasi tutti i tour lo inseriscono nella visita a Chichén Itzá, noi nemmeno lo sapevamo, avevamo contrattato l’escursione per pochi dollari la sera prima in un banchetto all’aperto a Playa del Carmen perché ci costava meno andare con loro che con la macchina che avevamo noleggiato per gli altri giorni.

Ik Kil, bagno nel Cenote in Messico
Il giorno dopo alle quattro del pomeriggio, dopo una mattinata veramente intensa a Chichén Itzá ci ritroviamo in questo luogo. E’ incredibile che nonostante l’afflusso turistico e l’evidente mercificazione del posto si rimane comunque a bocca aperta per la bellezza e il mistero che lo avvolgono. Sembra una di quelle tigri addomesticate in cui però vedi ancora negli occhi un guizzo selvatico che riesce ad intimorirti.
Per quanto mi riguarda il suo fascino è rimasto incredibilmente intatto, nonostante le urla e gli schiamazzi della gente che fa il bagno e gli scarabocchi nelle pareti, e mi auguro che sia ancora così.
Siamo arrivati a metà pomeriggio quindi era passato da un po’ il momento in cui i raggi del sole entrano perpendicolari nel foro del cenote e illuminano l’acqua rendendola invitante. A quell’ora l’acqua appariva nera e sembrava fredda.. invitante non lo era proprio! In più da qualche giorno non stavo bene, avevo un forte raffreddore dovuto agli sbalzi di temperatura e un po’ di febbre. No. Di buttarmi li dentro non se ne parlava proprio! Ma dopo un po’ trovo il coraggio e mi dico, sto già abbastanza male, cosa mai potrà farmi?
Entro in acqua e mi rendo conto che è calda, anche se la consistenza è diversa dell’acqua normale.. sembra più viscosa.. nuovo verso il centro del cenote e mi fermo a galleggiare guardando verso l’alto il cielo attraverso il foro circondato da liane e cascatine d’acqua. In un attimo la terra smette di girare. Non sento più alcun rumore, gli altri non ci sono più, ci sono solo io e l’ambiente che mi circonda, siamo una cosa sola e siamo totalmente in pace. Come l’ultimo pezzo del puzzle che va con naturalezza al suo posto. Rimango immobile per tutto il tempo che mi viene concesso e non ho nessuna paura. Restare li non mi costa alcuna fatica. Sento ancora quella sensazione se mi aggrappo a quel ricordo. E’ la pace che sto cercando nella meditazione e che faccio fatica a raggiungere in questa testa sempre piena di pensieri che guizzano e che mi distraggono dal mio centro.
Di malavoglia devo uscire, si riparte. Mi accorgo salendo sul pulmino che qualcosa è diverso. Faccio fatica nei primi momenti a capire di cosa si tratta. In effetti la gola non gratta più. E il naso è libero. Check up generale.. mi sento bene. Non ho più nulla. Non ho più dovuto soffiarmi il naso per tutta la vacanza!!
Siete liberissimi di crederci o no, io c’ero e ho fatto fatica a crederci, però in qualche modo quel posto mi ha guarita e mi dato la possibilità di godermi il resto del viaggio. E come regalo più grande mi ha dato un momento a cui ancorarmi quando ho bisogno di cercare la pace per entrare in meditazione, il momento in cui tutto era dove doveva essere e io ero in assoluta armonia con ciò che mi circondava.
Il Messico non è solo meta per una vacanza di mare e bagordi, ha veramente tanto da offrire.. ci tornerò di sicuro e questa volta voglio vederlo dalla testa ai piedi, non voglio lasciarmi indietro nulla!
Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto.
(Benjamin Disraeli)
Ecco dove si trova il cenote di Ik Kil:
Lo sai qual’è il bello che molti pensano che prima bisogna lavorare in modo matto e disperato, fare sacrifici, sforzi, ammalarsi con il pensiero che quando finalmente arriverà la pensione potranno fare tutti i viaggi e realizzare tutti i sogni ne cassetto, mentendo a se stessi. Lo sanno benissimo che a 70 anni al massimo andranno a Ostia al mare perché i viaggi che puoi fare a 30 non li puoi fare a 70, gli sforzi che puoi fare a 30 non li puoi fare a 70. E’ tutta una illusione ….
Alessandro (lo stesso delle tantissime email)
La vita è adesso, non potrei mai aspettare la pensione (quale pensione poi?!) per realizzare i miei sogni!