Il tempio buddista più bello dell’Indonesia, il luogo migliore dove far avverare i propri sogni
E’ iniziata così: apro una pagina di un libro sui viaggi a casa dei miei genitori ed eccolo li, in tutto il suo maestoso splendore, il Borobudur, il tempio buddista più grande del mondo. Scopro che si trova a Giava, in Indonesia e da allora è diventato un chiodo fisso, un posto che volevo vedere a tutti a costi.
E non in un momento qualsiasi. Volevo essere li e vedere il sole sorgere tra gli stupa e le statue del Buddha. Succede così. vado in fissa per un posto e non c’è pace finché non ci arrivo! Nel 2014 questo sogno si è avverato.
Come è fatto il Borobudur? Un po’ di storia e architettura del tempio buddista più grande del mondo.
Il Borobudur risale circa all’800 d.C..
Si trova in Indonesia (nella parte centrale dell’isola di Giava a circa 40 chilometri da Yogyakarta) ed è costituito da 10 piani, ognuno dei quali rappresenta le 10 fasi del cammino spirituale verso l’illuminazione. Il percorso di risalita è caratterizzato da nicchie contenenti statue di Buddha ognuna diversa dall’altra e bassorilievi che raccontano la storia e gli insegnamenti buddisti.

Bassorilievi sul Borobudur, Giava, Indonesia.
La vista in pianta del tempio lo fa somigliare ad un enorme mandala.
Ecco una vista aerea del Borobudur, usa lo zoom per vedere dove si trova o l’omino di street view per una visita virtuale:
In questo articolo sulla struttura del Borobudur si trovano molte indicazioni approfondite.
È incredibile pensare che questo posto sia stato abbandonato e dimenticato per centinaia di anni, diventando solo una leggenda fino a che un testardo colono inglese (Raffles, lo stesso che ha fondato Singapore!) inviò una spedizione a verificare se esisteva veramente. Una volta scoperto lo riportarono alla luce e ora è meta di pellegrinaggio per i buddisti. E’ considerato alla stregua delle altre colossali opere dell’antichità, come le piramidi di Giza e le piramidi Maya (con cui sinceramente noto una vaga somiglianza..).
Alla sommità del tempio è presente uno stupa centrale poco più grande degli altri e non molto dissimile. Questo perché non sia la cima il culmine del viaggio, ma sia il viaggio il culmine di se stesso.
Come arrivare al Borobudur
Facendo base a Yogyakarta è possibile entrare al tempio prima dell’apertura ufficiale passando attraverso il Manohara Hotel. Il biglietto è costoso ma ne vale assolutamente la pena, non solo per lo spettacolo dell’alba ma anche perché il numero di persone a quell’ora è più contenuto e la temperatura sicuramente più accettabile.
L’alternativa è ovviamente soggiornare direttamente al Manohara Hotel.
La bellezza del raggiungerlo di notte sta nello scoprirlo un centimetro alla volta alla luce della torcia, invece da trovarselo davanti nella sua interezza in un solo istante, perché per quante immagini si possa aver guardato non si è comunque preparati a quello che si vedrà!
Noi siamo partiti con il nostro driver alle quattro del mattino dall’hotel a Yogiakarta e abbiamo vagato per le strade buie stupendoci di quanta vita ci fosse anche a quell’ora: i mercati erano tutti aperti, le strade brulicavano di motorini carichi di frutta e verdura e di gente che trascinava carretti e ogni altro mezzo di trasporto. Il popolo dell’isola di Giava è assolutamente infaticabile, mi ha stupito quanta energia ci sia ad ogni ora del giorno.
Abbiamo raggiunto il Manohara Hotel, e dopo aver atteso che il nostro driver Visnù avesse adempiuto alla preghiera del mattino (è musulmano, nonostante porti il nome di una divinità induista, una tra le tante meravigliose contraddizioni di questa terra) e siamo stati muniti di torcia e sarong.
Si parte.
Salire al buio sul Borobudur e attendere l’alba
Abbiamo attraversato nel buio un bellissimo giardino, non c’erano luci e non c’era nemmeno la luna ad illuminarci la strada, quindi non ci rendevamo assolutamente conto di cosa ci circondava. Abbiamo incominciato a salire all’interno del tempio senza nemmeno rendercene conto, vedevo solo i gradini di pietra nel piccolo cono di luce della torcia. Appena provavo a puntarla di lato vedevo ovunque occhi di pietra che mi fissano sornioni e pacifici, ma avevo a malapena il tempo di mettere a fuoco che dovevo riportare di nuovo lo sguardo a terra per non perdere l’equilibrio. L’alba sarebbe arrivata in pochi minuti e il flusso di persone che saliva non si poteva fermare. Raggiunta la cima, abbiamo cercato un posto a sedere e cominciato l’attesa. L’aria era molto fredda, nonostante avessi addosso quanto di più pesante avessi in valigia non era sufficiente e nel buio i miei denti che sbattevano facevano da colonna sonora.

Prime luci dell’alba sul Borobudur, Giava, Indonesia.
E poi è cominciata.
Non un’unica alba, ma mille albe diverse. Ogni minuto la luce cambiava, la nebbia si alzava dalla vicina foresta e il paesaggio lentamente si rivelava.
Non so per quanto tempo ho trattenuto il respiro, ma non credo di essere stata l’unica, di colpo si è fatto silenzio e nessuno più si è mosso dal proprio posto.

Alba sul Borobudur, Giava, Indonesia.
Il cielo ha assunto mille colori, inutile cercare di catturarli in una foto, in mille foto forse sarebbe possibile!
E mano a mano che il sole si alzava dietro il cono di un vulcano anche il cielo si riempiva di ombre e le stesse ombre si prolungavano sul Borobudur, su queste pietre antiche, su queste statue di Buddha che hanno visto migliaia di albe, sulla bellezza selvaggia che ci circondava.

Borobudur, Giava, Indonesia.

L’alba sul Borobudur, Giava, Indonesia
Ti pervade la sensazione di essere nel posto migliore in cui ti puoi trovare in quel momento, non ci sono dubbi, non ci sono incertezze, sei totalmente parte della meraviglia che ti circonda, un momento così probabilmente non lo rivivrai mai più.
Viaggio a caccia di momenti unici, sono il mio carburante e la mia meta, non posso farne a meno.
Anche nella piena luce del giorno il tempio sembra un miraggio, uno spettro di un mondo passato incastonato in un sogno ad occhi aperti.

Borobudur, Giava, Indonesia.
Ed eccoci qui, stanchi e soddisfatti, pronti a goderci un’ottima colazione tipica con banane fritte e altre cose che non sono riuscita ad identificare presso il Manohara Hotel.
Il prezzo del biglietto comprendeva oltre alla colazione anche dei gadget (adesivi e sciarpina batik con le effigi del tempio, che personalmente uso ancora tantissimo!). Torcia e sarong invece vanno restituiti.
Erano solo le otto del mattino, Visnù era carico e fino a sera non ci avrebbe dato tregua.. iniziava una lunga e bellissima giornata nell’isola di Giava!
Perfetto, ora hai installato un chiodo fisso nella testa anche a me 🙂
Progetto di visitare questo posto da un po’ ma per un motivo o per l’altro salta sempre. Ecco, dopo aver letto il tuo articolo sono ancora più determinato a visitare questo posto fantastico.
Complimenti per il tuo blog
Certe fissazioni sono altamente contagiose!!
Ne vale assolutamente la pena per questo posto e per tanti altri di cui scriverò che si possono inserire nello stesso itinerario.
Grazie per i complimenti, se vengono da un esperto come te valgono ancora di più!
Ciao
Grazie per la descrizione molto accurata
sono a jogjakarta per lavoro il mio hotel mi ha proposto su mia richiesta un autista privato che mi prende alle 3:30 per Borobudur per vedere l alba dall hotel manohara
l autista lo avrò per 10 ore ad un prezzo di 700000rubie (28 euro)
cosa mi consigli di appoggiare alla visita di Borobudur?
Hai consigli?
In merito ad una mezza giornata libera oggi pomeriggio hai qualche dritta? magari un giro in città’… che consigli?
Ciao Simone!
Il giorno in cui ho visto l’alba sul Borobudur ho proseguito poi verso il vulcano Merapi, dove puoi fare un’escursione in Jeep fino all’ultimo bunker e vedere cosa è rimasto dopo l’ultima eruzione. Per le due del pomeriggio hai terminato!
In alternativa se hai ancora voglia di templi puoi visitare il Prembanan che è un altro tempio molto bello.
Se invece hai voglia di avventura puoi arrivare fino alla Jomblang Cave (ne ho scritto qui: http://www.ilpensieroviaggiatore.com/asia/indonesia/jomblang-cave-la-luce-dal-paradiso/, ma si trova dalla parte opposta rispetto a Jogjakarta, parecchio lontano… comunque ne vale la pena!).
Per quanto riguarda la mezza giornata libera…Jogjakarta non offre tantissimo, ti consiglierei piuttosto di prendere un altro autista e andare al Prembanan se hai scelto il Merapi come prima opzione!
spero di esserti stata utile!